MONGOLIA: racconti divergenti

Questo progetto fotografico nasce dall’esigenza di evidenziare gli effetti del forte sviluppo economico che sta vivendo la Mongolia, e in particolare la sua capitale. Ulan Bator (UB) è una città che vive guardando verso occidente, che ospita circa la metà della popolazione nazionale (3,398 milioni) in un ecosistema complesso che vede giustapporsi – nettamente – due insediamenti: uno formale, la “città della pietra”, e uno informale, la “città delle gher”, che hanno servizi legati allo scarto completamente differenti e che stanno vivendo una profonda trasformazione sociale ed economica.
La serie fotografica vuole rappresentare le due facce di una stessa medaglia, affiancando le forti divergenze di due racconti: ovvero le scene di vita di chi abita tradizionalmente nelle zone rurali, in condizioni di semi-nomadismo, contrapposte alle scene delle parti più periferiche di UB, in cui sono evidenti le criticità derivate dalla mancanza di gestione del ciclo dei rifiuti.
Questa mostra vuole provocare una riflessione in un momento storico in cui si punta al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, rendendo necessario rivedere politiche, processi decisionali e modelli di gestione delle risorse ambientali, sociali, economiche e culturali.

Questa campagna fotografica nasce all’interno del progetto “3Rs for a sustainable use of natural resources in Ulaanbaatar” (3R4UB) [Responsabile: Marina Rigillo, Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (IRISS)], finanziato nell’ambito del programma europeo SWITCH-Asia (https://www.switch-asia.eu), che mira a definire e a trasferire un approccio sostenibile alla gestione dei rifiuti urbani, sviluppando filiere circolari a livello locale e l’empowerment verso obiettivi di sviluppo sostenibile.

[ENGLISH] This photographic project stems from the need to highlight the effects of the strong economic development that Mongolia, and in particular its capital, is experiencing. Ulan Bator (UB) is a city that lives looking westwards, home to about half of the national population (3.398 million) in a complex ecosystem that sees - clearly - two settlements juxtaposed: a formal one, the “city of stone”, and an informal one, the “city of gher”, which have completely different waste-related services and are undergoing a profound social and economic transformation.
The photographic series aims to represent the two sides of the same coin, juxtaposing the strong divergences of two narratives: that is, the life scenes of those who traditionally live in rural areas, in semi-nomadic conditions, contrasted with the scenes of the more peripheral parts of UB, where the criticalities resulting from the lack of waste cycle management are evident.
This exhibition aims to provoke reflection at a time in history when the aim is to achieve climate neutrality by 2050, making it necessary to review policies, decision-making processes and management models for environmental, social, economic and cultural resources.

This photo campaign is part of the project ‘3Rs for a sustainable use of natural resources in Ulaanbaatar’ (3R4UB) [Head: Marina Rigillo, Institute for Research on Innovation and Development Services (IRISS)], financed under the European SWITCH-Asia programme (https://www.switch-asia.eu), which aims to define and transfer a sustainable approach to urban waste management, developing local circular supply chains and empowerment towards sustainable development goals.

Family portraits

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Power and Heritage

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Freedom! Freedom?

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Over the border

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Dreaming (?) about the city

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