URBANSCAPE. Le Città si Raccontano

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Questo volume esplora la complessa relazione che esiste tra lo spazio edificato dagli umani e la sua traduzione in immagini.
Una relazione affascinante che esiste fin dall’inizio dell’invenzione della fotografia. Basti pensare alla famosa veduta del Boulevard du Temple presa nel 1838 da Louis Daguerre dalla finestra del suo studio parigino. Già in quella immagine primigenia sono contenuti i caratteri essenziali di luogo, tempo e spazio che si ritrovano ancora oggi in ogni fotografia della scena urbana.
La città è un palcoscenico ideale nel quale la presenza umana può essere assente, evocata o anche presente, ma mai preponderante. Le tracce delle esistenze sono disseminate in ogni angolo edificato, sotto ogni luce con ogni durata di tempo. Sta al fotografo mettere in azione il meccanismo visivo che trasferirà in immagini compiute il complesso fluire delle percezioni dirette. L’osservazione attenta e insistita è la chiave per estrarre le descrizioni visive più efficaci, quelle che trasferiscono il pensiero dalla scena in se stessa alle relazioni possibili con altri significati nascosti sotto l’apparenza banale del quotidiano.
In questo senso, la selezione dei 20 autori qui pubblicati offre una molteplicità di approcci e soluzioni davvero interessanti. Inizialmente l’idea curatoriale voleva attenersi alla massima neutralità: un elenco alfabetico di autori.
Nella dialettica fertile che ha accompagnato questo progetto, è però alla fine prevalso l’orientamento di dare delle indicazioni sulle possibili linee prevalenti di ricerca che si potevano rinvenire nei lavori scelti.
Ecco quindi la divisione della pubblicazione in sezioni dai titoli evocativi. Accenni interpretativi, senza la volontà o la pretesa di costituire binari o schemi, ma solo suggerimenti di orizzonti che chi vorrà potrà confermare o abbandonare a seconda della propria sensibilità.
Il libro, a cura di Fulvio Bortolozzo, presenta i lavori di 20 Autori, ed è stato realizzato, come gli altri due già usciti Back to the Past e Wedding Time, con copertina rigida cartonata.

SEZIONE A - insistenze
Dave Jordano - notte a Detroit
Mario Ferrara - Wilhelminapier
Antonio Armentano - Le notti Quiete
Francesco Viceconti - Hight Milano
Antonello Di Gennaro - Barletta, una città sospesa

SEZIONE B - attraversamenti
Alessandro Cirillo - because the night
Michele Vittori - una provincia
Gianmatteo Cirillo - City(E)scapes
Matteo Garzonio - Bassa velocità

SEZIONE C - tipologie
Marco Fogarolo - Nuove cattedrali
Federico Galli - LESINA presenze invisibili
Franco Zanin - Architetture effimere

SEZIONE D - scenari
Gianna Spirito - Lo Spazio Teatrale
Giuliana & Simone Digiulio - Place For Life
Stefano Forti - CONTEMPLARE L'ASSENZA

SEZIONE E - impressioni
Carola Casagrande - Tracce
Fabio Viscardi - La Città sospesa
Gepe Cavallero - Una notte in città

Beppe Castellani - The little big town

L’insegna sul tetto dell’ex Hotel Terme di Montesano sulla Marcellana (Salerno)

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Il territorio è un palinsesto:

le diverse generazioni vi hanno

scritto, corretto, cancellato e aggiunto.

(André Corbòz, 1985)

Oggi le città sono il luogo del cambiamento imprevisto e non controllato dell’inarrestabile processo dialettico tra società e spazio. All’urbanistica sfugge la complessità della realtà delle città e del loro quotidiano farsi e disfarsi. La moltitudine di processi ciclici umani, naturali, economici e ambientali, che avvengono nei centri urbani, sfuggono alla pianificazione e ai progetti, tanto da non riuscire ad essere disegnati sulle mappe. La fotografia è un potente strumento in grado di rappresentare la contemporaneità e di supportare la prefigurazione del futuro dei nostri territori.

Questo progetto è frutto di un lavoro iniziato nel 2013, durante il periodo di studi presso il DiARC dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove ho svolto attività di ricerca all’interno del Team di Ricerca PRIN Re-Cycle Napoli, il quale proponeva una diversa narrazione urbana della città, in grado di interpretare e rappresentare le dinamiche connesse al suo metabolismo, alla sua rigenerazione ecologica, alla riconfigurazione degli spazi pubblici e coesione sociale contemporanea.

Il lavoro, che continua tutt’oggi indipendentemente dalla ricerca, si arricchisce di nuove indagini e catalogazioni, mettendo il focus sui paesaggi in attesa, non solo esplorando i luoghi della dismissione e dell’abbandono del territorio campano, ma anche i quartieri e le parti della città marginali e frammentate tra l’urbanizzazione compatta e quella diffusa che si mischia alla campagna, frutto del fallimento della pianificazione della seconda metà del ‘900.

I paesaggi in attesa sono luoghi di conflitti e disuguaglianze accecanti ma anche di sogni e voglia di riscatto sociale.

Una delle torri del Villaggio Coppola a Castel Volturno (Caserta)

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Ex Tabacchificio di Eboli (Salerno): Quello che rimane di un ex Tabacchificio

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Le torri Maribran di Ponticelli

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Ex Tabacchificio di Eboli (Salerno): La natura si riprende i suoi spazi

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Ex Tabacchificio di Eboli (Salerno): L’ingresso di quella che era la cucina aziendale

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Una piscina abbandonata all’interno del Villaggio Coppola a Castel Volturno (Caserta)

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Ex Hotel Terme di Montesano sulla Marcellana (Salerno): La grande vetrata che affaccia sul Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

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Dettaglio della situazione precaria degli edifici all’interno del Villaggio Coppola a Castel Volturno (Caserta)

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